Questi a me appaiono sostanzialmente "errori ortografici" e/o superficialità dei religiosi redattori dei documenti, non certamente particolarmente acculturati ed attenti; direi a prova di ciò è il fatto che negli atti notarili queste variazioni sono molto meno numerose.
Per correttezza è giusto precisare che Giovanni Rapelli, studioso veronese, autore de I cognomi di Verona e del Veronese: panorama etimologico-storico conferma, con motivazioni etimologiche, che il cognome VASSONEY, attualmente presente in Champorcher, si riferisce certamente ad un mestiere. E' però dubbioso sull'interpretazione data dal Parroco. Secondo lui un altro significato potrebbe essere fabbricatore di pani d'argilla dal francese VASON, ma afferma anche di non poter dire di più e di prendere con le pinze anche la sua interpretazione.
In questo articolo cerchiamo di capire e di seguire l'evoluzione del cognome: da Vassonesi a Vassanelli a Bussolengo, da Vassonesi a Vassoney in Valle d'Aosta.
A Bussolengo il suo cognome viene scritto in vari modi fino a che, verso il 1640, si stabilizza nella versione attuale Vassanelli.
Anno | Evento | Come si può interpretare il cognome |
1615 | Il primo matrimonio con Chiara Doreghini. | Vasoni (Vasonei?) |
1616 | Il battesimo della prima figlia della coppia: Domenica. | Vasoni (Vasonei?) |
1618 | Il battesimo del primo (forse l'unico) figlio maschio della coppia: Lorenzo. | Zuane Vasseli (Vassoli?) piamontese |
1621 | Il battesimo della seconda figlia della coppia: Zuana. | Zuane Rossino di Piamonte. Qui è citato solo il soprannome. |
1624 | Il battesimo della terza figlia della coppia: Santa | ms Zuane Vassane |
1628 | Estimo del Comune di Bussolengo | Zuane Vasanello merzar de anni n° 40 |
1629 |
Sono due documenti notarili nei quali si suddivide l'eredità di Martino Zerbino. Giovanni è creditore di Martino e come tale è citato. | Zuane Vassanese dito Rossin, ma anche Ioanne Vassanello come sotto documentato. |
1629 | Giovanni è citato come testimone in un atto notarile. | de Vassanesiis |
1630 | Documento notarile in cui Giovanni riconosce di essere debitore del conterraneo Giovanni d'Alò per acquisto di merce. | de Vassonesijs (de Vassanesijs?) |
1632 | Secondo matrimonio, con Marieta vedova di Antonio de Oliosi. | Giovani Vazanelli vedovo |
1633 | Battesimo di Chiara Angela, figlia (probabilmente l'unica) della seconda moglie Marieta. | Giovani Bassanel de Piamonte (quella che sembra una B è forse una versione grafica della V; o forse è proprio una B, vista la facilità con cui anche oggi, a volte, scrivono Bassanelli). |
1636 |
Battesimo del primo figlio (Carlo Bernardino) di Marieta Pena e di Giovanni. |
Zuane Vazanello Piamontese habita a Bussolengo |
1639 |
Battesimo del secondo figlio (Bernardino Rocco) di Marieta Pena e di Giovanni, no conjonti in matrimonio. | Gioani Vassanelo |
1640 | Pietro Gallo vende a Giacomo Brunetto una casa che era stata acquistata nel 1639 da Giovanni. | Joanne Vassanello |
1641 | Documento in cui si parla della casa di cui sopra. Giovanni è citato come uno dei precedenti proprietari. | Joannis Vassanelli |
Nelle prime registrazioni parrocchiali il cognome risente ancora dell'origine VASSONESI, ma già al secondo figlio, Lorenzo, si trasforma avvicinandosi a VASSANELLI e direi che già da questi anni in parrocchia, e quindi in paese, la trasformazione si è quasi consolidata.
L'originale rimane più a lungo negli atti notarili; anche in questi si notano variazioni, ma il cambiamento completo si ha più tardi, forse quando in paese ormai da anni il cognome si era definitivamente mutato.
Questa differenza mi sembra pienamente giustificata dalla diversità dei due organismi: da una parte la Parrocchia a quel tempo sicuramente poco attenta alla precisione (i registri erano stati resi obbligatori dal Concilio di Trento meno di cento anni prima), e dall'altra un notaio che certamente un'attenzione maggiore (anche se sicuramente non massima) ai dettagli l'aveva.
Certo è che nell’atto dell’8 marzo 1640 con cui Giacomo Bruneto fu Lorenzo, Piemontese, acquista da Pietro Gallo fu Bartolomeo, Piemontese dito 48, una casa situata in platea (piazza) che era stata di proprietà di Joanne Vassanello,il cognome è ormai quello attuale.
Un'ultima importante considerazione. Per molto tempo ho avuto dubbi sul collegamento dei vari documenti ad una sola persona, anche se gli indizi erano forti: le stesse donne, mogli o meno, sempre piamontese, a volte lo stesso soprannome Rossin ..
La prova finale l'ho avuta con i due documenti notarili del 1629 citati sopra:
La famiglia Pinali è una delle più antiche di Bussolengo, e certamente nella prima metà del 1900 ha dato lustro al paese, oltre che lavoro a tanti abitanti, con il suo saponificio di cui si parla nella relativa sezione.
Il cognome nella forma attuale, PINALI, si è consolidato agli inizi del 1800; per la precisione, dal 1815 non si trova più alcuna versione diversa.
La storia documentata del cognome (da me rilevata fino ad oggi) inizia con una pergamena dell'Archivio Comunale di Bussolengo datata 23feb1423; in essa si cita Franceschinum quondam ser Bertolamei de Tognalibus de Guxolengo che viene nominato Procuratore del Comune per una vertenza col Vescovo di Verona (Le Antiche Pergamene dell'Archivio Storico - dal 1350 al 1597 del prof. Bonizzato pag. 24).
Si trova pure in numerosi atti testamentari, digitalizzati dall'Archivio di Stato di Verona, che coprono oltre cent'anni, precisamente da 1445 al 1568.
Ben 22 sono quelli da me rilevati che si riferiscono alla famiglia de Tegnalis, ed i primi tre (due del 1445 ed uno del 1448) si riferiscono ad Antonius e Ioannes quondam FRANCESCHINI DE TEGNALIS (quello di cui sopra?).
Gli Archivi Parrocchiali coprono un periodo che va circa dal 1561 fino ad oggi, con una serie di mancanze talvolta anche gravi (si veda la relativa sezione).
Un'analisi abbastanza approfondita e significativa, in particolare dei Registri dei Battesimi, anche se non totalmente completa ci porta ad individuare le seguenti scritture dei cognomi che ci interessano: Tegnali, Tignali, Tegnalli, Pignali, Pignalli, Pinali.
Sull'evoluzione del cognome si hanno alcuni punti fermi:
· Fino a tutto il 1600 si ritrovano solo i cognomi Tegnali e Tignali con una prevalenza del primo (su 33 rilevazioni, 21 sono Tegnali; ci sono anche un paio di Tegnalli che appaiono più come le solite imprecisioni dei parroci del tempo, piuttosto che forme stabili del cognome).
· Nell'anno 1700 compare per la prima volta il cognome Pinali (può essere che compaia anche qualche anno prima; certo è che fino al 1686 non si ritrova mai). Nei primi 15 anni del secolo si hanno rilevazioni paritetiche di Tignali e Pinali con alcuni Pignali ed un caso di Pignali / Tignali.
Quest'ultimo caso si riferisce alla nascita, nel 1712, di Antonio di Giovanni Battista fu Antonio, registrato come Tignali nel registro ordinato per data e come Pignali nel registro ordinato per iniziale alfabetica del nome. Questa situazione si ripete solo un'altra volta, nel 1726, e si riferisce alla nascita di Ippolita di Pietro che è registrata con le stesse modalità: Pignali nel registro ordinato per iniziale alfabetica, Tignali nel registro ordinato per data.
Questa è l'ultima volta in assoluto che compare il cognome Tignali che, peraltro, già dal 1715 non compariva più.
· Fino a metà del 1700, il cognome preponderante è Pignali, con la presenza in netta minoranza di Pinali.
· Superata la metà del XVIII° secolo comincia ad apparire con una maggior frequenza Pinali (anche qualche Pignalli) fino ai primissimi anni del XIX° in cui PINALI comincia a crescere per affermarsi definitivamente dopo il 1810.
· Dal 1815 non si hanno più Pignali, ma solo Pinali.
· Un altro punto a favore dell'evoluzione da Tegnali a Pinali è che Giovanni Battista di Antonio fu Giovanni Maria (Giovanni Battista è un antenato del ramo che darà origine al saponificio ed è il padre dell'Antonio di cui sopra che muore poco dopo la nascita) nasce come Tegnali nel 1690, si sposa come Tignali nel 1712, e muore nel 1720 come Pinali. Casi come questo se ne trovano altri negli anni a cavallo fra il 1600 ed il 1700.