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FRATI MINORI OSSERVANTI DI S. FRANCESCO (1596 – 1805)
Nella zona ora occupata dal santuario dei Padri Redentoristi erano le chiese di San Francesco (già di San Mario, di San Zeno e San Valentino) e di S. Michele, affidate ai P. P. Minori Osservanti (1474). Queste chiese furono dette “alla Bastia”, causa la vicinanza di fortificazioni costruite in zona Ospedale Orlandi.
La cronaca di quei giorni parla della presenza in Bussolengo di un predicatore dell'Ordine dei Padri Minori Cappuccini - certo Fra' Ambrogio da Negrar – dalla grande eloquenza.
Il successo delle sue prediche fu tale da spingere la popolazione a chiedere l'istituzione di un convento francescano che, a seguito di un plebiscito, fu deciso di affidare ai Frati Minori Osservanti di S. Francesco.
Soppresso nel 1805 (Decreto Napoleonico n. 8, del 8 luglio 1805, art. 57), il convento passa di proprietà dello Stato Francese e, in seguito, dell'impero Austro-Ungarico.
Riacquistato da Don Giuseppe Turri, visti inutili i tentativi di riportare i Frati a Bussolengo, il convento fu affidato alla congregazione del SS. Redentore fondata da S. Alfonso Maria de Liguori.
La chiesa di S. Michele “alla Bastia”, una volta sconsacrata, fu adibita nel tempo quale camera mortuaria, magazzino del convento ed infine, in questi ultimi anni, sede della Associazione Alpini.
Della presenza di questi Padri Minori Osservanti, testimonianza è conservata nelle lunette del chiostro del convento dei Padri Redentoristi.