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I FIGLI DI MARIA IMMACOLATA (1855 - 1908)
Oltre al principale scopo di educare cristianamente i ragazzi abbandonati e ad ammaestrarli all'apprendistato delle arti comuni, questa congregazione, nata a Brescia nel 1847 per opera di Ludovico Pavoni e composta da sacerdoti e laici, si dedicò anche all'assistenza dei sordomuti seguendo il metodo orale sperimentato con successo da Antonio Provolo a Verona.
Durante le negative vicissitudini legate alla morte del fondatore, don Luigi Dossi abbandona la congregazione con un gruppo di confratelli e aderisce alla richiesta di collaborazione di don Giuseppe Turri impegnato nell'apertura di una casa per “discoli-derelitti”.
Don Dossi approda a Bussolengo nel 1858 con in tasca il riconoscimento alla Congregazione di < Casa Madre di Bussolengo> da parte del Vescovo di Verona.
I Figli di Maria Immacolata (detti anche Pavoniani) prendono possesso di una struttura (ancora visibile, all'inizio del paese sulla destra per chi arriva da Verona) acquistata da don Turri e ospitano gratuitamente, come da accordi con don Turri, le autorità civili e di polizia, otto ragazzi.
Nel 1874 la casa madre di Brescia chiude, ma, grazie al nucleo di Bussolengo ormai allargatosi a Verona, Vicenza e nel Trentino, i Figli di Maria Immacolata possono continuare la propria attività fino a quando le vuote casse del nascente Regno d'Italia decidono di rimpinguarsi sopprimendo tutti gli ordini religiosi incamerandone i beni (1866).
Segue un periodo di persecuzione e di esilio. I “nostri” Pavoniani decidono di trasferirsi ad Ala (ancora austriaca) trovando così un periodo di serenità.
Il forte desiderio di tornare a Bussolengo si concretizza nel 1880 anno in cui i Pavoniani riprendono possesso della casa.
Malgrado un periodo di alti e bassi, causa la durezza della vita di campagna, i Figli di Maria Immacolata non demordono: per l'irrigazione dei loro orti e l'abbeveraggio degli animali, costruiscono un pozzo profondo 60 metri, comprano appezzamenti di terreno confinanti e la tenuta di San Francesco al Marano (1881).
La casa che era stata dei “discoli-derelitti” nel 1887 viene venduta, l'introito e il personale viene confluito nella nuova sede dove viene aperto l'Istituto Agrario.
Da atti del Capitolo Generale, risulta che alla data del 1903 la Congregazione è presente e radicata in tante zone (Monza, Milano, Trieste, Bussolengo, Soncino, Trento, Pavia).
I Figli di Maria Immacolata, che il 9 settembre 1882 ottengono dal Papa Leone XIII l'approvazione canonica pontificia, perdono la loro funzione canonica legata alla Curia di Verona.
La vendita della casa di San Francesco al Marano in Bussolengo (1906), provoca la fine dei rapporti dei Pavoniani con il paese.